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Capitale della Cultura 2024, sono 10 le città finaliste: i progetti

piazza del popolo ascoli piceno

Sono dieci le città italiane che si stanno contendono il titolo di Capitale della Cultura 2024: scopriamo quali sono i loro slogan.

Entro il 29 marzo del 2022 avverrà la proclamazione della città Capitale della Cultura 2024. Le località italiane arrivate in finale sono dieci e ognuna di loro ha partecipato alla selezione con uno slogan ben preciso. Vediamo quali sono le cittadine e cosa hanno proposto per ottenere l’importante titolo.

Capitale della Cultura 2024: quali sono le dieci città finaliste

Ascoli Piceno, Chioggia, Grosseto, Mesagne, Pesaro, Sestri Levante con il Tigullio, Siracusa, Unione dei Comuni Paestum-Alto Cilento, Viareggio e Vicenza: sono queste le dieci città che si contendono il titolo di Capitale della Cultura 2024. Dopo Bergamo-Brescia, che ha ottenuto l’onorificenza per il 2023, quale località riuscirà ad imporsi sulle altre? La proclamazione avverrà entro il prossimo 29 marzo, quando la giuria decreterà il vincitore in base ai dossier che sono stati consegnati presso il Ministero per i Beni e le Attività Culturali e per il Turismo lo scorso 15 marzo 2022.

Da Nord a Sud, passando per il Centro, le città che, negli anni, sono state Capitale della Cultura sono diverse: Cagliari, Lecce, Perugia, Ravenna e Siena nel 2015; Mantova nel 2016; Pistoia nel 2017, Palermo nel 2018, Parma nel 2020 e nel 2021 e Procida nel 2022. Per il titolo del 2024, sono state 24 le località che si sono candidate, ma soltanto 10 sono arrivate in finale. Vediamo, nel dettaglio, il dossier che ognuna di loro ha proposto.

Ascoli Piceno: la città delle 100 torri

Ascoli Piceno, situata nelle Marche, è conosciuta anche come la Città delle 100 torri. La cultura muove le montagne: con questo slogan la cittadina si candida a Capitale della Cultura 2024. Un programma ambizioso, che mixa alla perfezione bellezza, scienza, territorio, sostenibilità, identità e società, declinate in area montana. I responsabili della candidatura hanno dichiarato:

Cinque i temi sui quali si snoda il palinsesto culturale composto da sessantuno iniziative, tutte animate da un approccio human centred e site specific, che coinvolgeranno cittadini, visitatori e stakeholder quali attori di un cambiamento condiviso, consentendo loro di divenire: ‘Esploratori del limite’, scoprendo il connubio originale che lega cultura e scienza; ‘Costruttori di bellezza’, ricercando l’inedito, il bello e l’utile, nell’operosità dell’ingegno e delle mani; ‘Ricercatori di senso’, indagando noi stessi, la nostra identità, consapevoli che essa è sempre plurale e in divenire; ‘Custodi di futuro’, alimentando una rinnovata etica della cultura, che faccia risuonare il territorio all’unisono con i goal 2030, il Green Deal, il New European Bauhaus; ‘Complici di vita’, sperimentando un nuovo modello di welfare culturale“.

Chioggia: la piccola Venezia

Il presidente del Veneto, Luca Zaia, ha a sottolineato che la candidatura di Chioggia mira a rendere la cittadina “ben oltre la definizione di piccola Venezia“. La località vanta grandi tesori, come l’orologio da torre più antico al mondo e ancora oggi funzionante, la Torre dell’Orologio del Campanile di Sant’Andrea. Giuseppe Penzo, uno dei promotori, ha dichiarato:

Un progetto nato quasi per goliardia, che ha trovato via via l’appoggio di tutta la città. Ha fatto il miracolo di unire per la prima volta associazioni storicamente in competizione. Ciò che distingue la proposta di Chioggia rispetto alle altre è che il progetto è nato totalmente dal basso. Da un comitato di normali cittadini con un’idea. Non è una proposta nata dall’amministrazione, imposta dall’alto, ma concepita dalla gente. Un desiderio che cresce tra i cittadini di volersi scoprire, volersi promuovere, ma soprattutto volersi valorizzare“.

Grosseto: tra cultura e natura

Con lo slogan Naturalmente culturale, Grosseto si candida a Capitale della Cultura 2024 con un dossier curato dall’amministrazione comunale e dalla Fondazione Promo PA, istituto di ricerca impegnato nel campo della formazione e dei beni culturali. Il progetto mira a promuovere il territorio, valorizzando un patrimonio culturale poco conosciuto. Nel dossier si legge:

La realizzazione di progetti: attivare progetti che coinvolgano la filiera delle industrie culturali e creative, creando connessioni con il comparto economico distintivo del territorio, in prima istanza quello legato al patrimonio agricolo e agroalimentare, nelle sue connessioni con il turismo e l’ambiente. La progettualità a lungo termine: passare dalla logica degli eventi, che rappresentano comunque un asse importante del progetto di candidatura, alla logica della progettualità di lungo periodo, con particolare riferimento al nesso cultura-inclusione sociale-occupazione. Le infrastrutture culturali: migliorare e implementare le infrastrutture culturali, avviando percorsi stabili e strutturati di collaborazione pubblico-privato e di co-progettazione delle scelte inerenti al futuro del territorio, anche attraverso il coinvolgimento delle aziende locali, delle grandi cantine e degli operatori della filiera ricettiva e turistica. Il turismo: sviluppare il turismo culturale e slow & fair, che proprio in Maremma trova elementi distintivi e unici, anche grazie ad un sistema di ricettività ricco e diffuso sul territorio, che si basa soprattutto sull’ospitalità extra-alberghiera“.

Mesagne: L’Umana Meraviglia

Con lo slogan L’Umana Meraviglia, Mesagne si candida a Capitale della Cultura 2024. Situata in Puglia, la cittadina ha ottenuto anche le congratulazioni dell’Accademia di Belle Arti di Lecce, che ne elogia il “potenziale di arte, creatività e bellezza unito allo spirito di rinascita civica“. Per la sua candidatura erano scesi in campo i Boomdabash e gli attori Vanessa Scalera e Sergio Rubini.

Come Accademia rinnoveremo il nostro impegno al fianco della città mettendo a disposizione tutto il nostro fervore artistico e formativo oltre alla partecipazione di allievi e docenti“, ha dichiarato il Preside della facoltà.

Pesaro mette in campo la strategia collettiva

Pesaro è riuscita a candidarsi come Capitale della Cultura 2024 grazie al coinvolgimento di tutti i 50 Comuni della Provincia di Pesaro e Urbino. Lo scopo di questa “strategia collettiva” è rafforzare “il brand di Pesaro e di un territorio che punta e investe sulla cultura come motore di sviluppo“. I promotori del progetto hanno dichiarato:

Obiettivo: trasformare l’identità inconsapevole in patrimonio culturale attraverso un processo partecipativo. Per questo si lavorerà sullo spirito, sull’energia e sulla visione dei pesaresi tutti; artisti, professionisti, abitanti, associazioni, turisti, portatori di interesse che gravitano intorno a Pesaro. Tra le finalità, anche quella di stimolare l’imprenditorialità creativa per generare nuova impresa e attrarre investimenti incrociando in modo inedito i settori produttivi dell’arte, del turismo sostenibile e della comunicazione sociale con altre realtà del tessuto economico. Pesaro2024 nasce dal lavoro fatto in questi anni che ha portato risultati eccellenti a livello nazionale e internazionale come le celebrazioni per il 150esimo della morte di Rossini (1868-2018) e il riconoscimento ottenuto nel 2017 di Città Creativa Unesco. Il nuovo progetto si affianca e rafforza l’altra candidatura in corso: quella di Pesaro e Urbino a Città europea della Cultura 2033, un obiettivo strategico attorno a cui costruire infrastrutture importanti“.

Sestri Levante con il Tigullio: l’Atlante culturale

Con lo slogan Atlante culturale, Sestri Levante con il Tigullio concorre al titolo di Capitale della Cultura 2024. Un progetto che l’amministrazione comunale ha fortemente voluto, lavorando “in maniera coordinata e complementare per tutto il territorio“. Il progetto si basa “su una mappatura di tutte le peculiarità” della zona, con “l’obiettivo di promuovere sviluppo e crescita con un valore aggiunto per tutta la comunità“.

Siracusa: tra storia antica e modernità

Siracusa si candida a Capitale della Cultura 2024 con lo slogan Città d’Acqua e di Luce. Lo scopo è mostrare il legame tra la storia antica e la modernità e lo stesso logo ne è la prova: il profilo della ninfa Aretusa, con i capelli colore del mare. Il progetto prevede: 15 interventi di recupero, che porteranno all’apertura di 6 siti, 24 festival, 12 premi, 10 progetti multidisciplinari per le scuole, 12 mostre di livello internazionale, interventi di rigenerazione urbana e la storia di 12 personaggi che hanno contribuito alla storia locale.

Unione dei Comuni Paestum – Alto Cilento:

L’Unione dei Comuni Paestum – Alto Cilento partecipa alla selezione con l’obiettivo di “affermare un concetto di cultura capace di promuovere e valorizzare in chiave sistemica il patrimonio materiale e immateriale del territorio“. Il Sindaco di Capaccio Paestum e presidente dell’Unione dei Comuni, Franco Alfieri, ha dichiarato:

Gli 11 Comuni che la compongono formano, insieme, uno scrigno di bellezze. Sita nel Parco nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni, è un comprensorio di eccezionale valenza. Da solo, probabilmente, nessuno dei Comuni aderenti avrebbe potuto ambire al riconoscimento. Insieme, ognuno con il suo patrimonio può contribuire affinché l’Unione dei Comuni Paestum – Alto Cilento possa avere la capacità di vincere questa sfida“.

Viareggio: non solo Carnevale

Viareggio si candida come Capitale della Cultura 2024 puntando alla fantasia e alla leggerezza, da sempre “tipiche della nostra città“. Il sindaco Giorgio Del Ghingaro ha dichiarato: “Una città giovane con una quantità incredibile di qualità: un passato recentissimo che da subito l’ha vista al centro della vita culturale italiana, precorrendo i tempi con i primi stabilimenti balneari e poi punto di riferimento per la letteratura, il cinema, la musica, la pittura. Negli ultimi 150 anni artisti da tutta Italia si sono dati appuntamento a Viareggio, crocevia di mondi e sensibilità. Poi ci sono i grandi eventi, dal Festival Puccini, al Premio Rèpaci, al Carnevale. E il palcoscenico straordinario delle bellezze naturali, in continuo alternarsi di paesaggi diversi in un fazzoletto di terra unico“.

Vicenza: Fabbrica Italiana

Decima città candidata a Capitale della Cultura 2024 è Vicenza. Con lo slogan La cultura è una bella invenzione, la cittadina ripensa il “concetto di cultura, mettendolo al centro di tutti i processi creativi“. Francesco Rucco, sindaco della località, ha dichiarato: “Vicenza è metafora della Fabbrica Italiana, artefice di invenzioni e di futuro. Il Dossier di Vicenza 2024, insieme a Palladio e al Rinascimento, contiene anche tutti i processi creativi che oggi (come 500 anni fa) rendono la Provincia vicentina una capitale dell’Invenzione culturale, sociale ed economica“.

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ultimo aggiornamento: 14 Febbraio 2022 9:06

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